La Nas-cëtta: alla scoperta di un tesoro enologico

La «Langhe Nas-cëtta del comune di Novello» è un vino bianco in terra di grandi vini rossi, che onora non solo il territorio piemontese, ma anche un antico vitigno – la Nascetta o Nas-cëtta, come si dice a Novello, sua patria storica – riscoperto a partire dagli anni novanta del 1900. Scopriamo qualcosa in più sulle sue origini e caratteristiche organolettiche.

Origine e salvaguardia del vino Nas-cëtta

La Nas-cëtta è un’uva bianca semiaromatica piemontese, da lungo tempo coltivata sul territorio di Novello in provincia di Cuneo, nelle Langhe del Barolo. Quasi scomparso fino all’inizio del 1990, è tornato alla ribalta grazie al lavoro attento e lungimirante svolto proprio a Novello ad opera di alcuni produttori pionieri (tra cui Le Strette), dei viticoltori storici che lo hanno conservato, delle amministrazioni comunali che, nel tempo, si sono susseguite e degli enti di ricerca che lo hanno studiato.

È un vitigno dai caratteri nobili, da cui si ottiene un vino di grande personalità che ha saputo conquistarsi un interesse crescente, sia da parte dei produttori, che dei consumatori, tanto da ottenere, dopo un percorso durato circa vent’anni, il riconoscimento specifico di «Langhe DOC Nas-cëtta del comune di Novello», a tutela dei vini ottenuti vinificando in purezza l’uva Nascetta prodotta nel suo areale di coltivazione storico.

Si tratta di un vino di origine antica, già noto nell’800 per la sua bontà, talvolta prodotto come vino dolce ed utilizzato come “vino da Messa”. Il produttore Giovanni Gagna, nel 1873, cita la Nascetta esaltandone le qualità enologiche, pur considerandola un’uva delicata; nel 1877 il Conte Giuseppe di Rovasenda, nel «Saggio di una ampelografia universale», scrive: «Anascetta, uva delicatissima e vino squisito». Già in questo periodo la Nascetta, utilizzata anche come uva da taglio, era coltivata in pochissimi comuni delle Langhe, nei circondari di Alba e Mondovì: una diffusione limitata che, già allora, si concentrava in maniera importante nel comune di Novello, l’unico ad essere sempre menzionato nei documenti dell’epoca.

Un vino ed un’uva particolari anche nel nome, riportato con diverse varianti (Nascetta, Anascetta, Danascette) probabilmente derivate dalla trasposizione in italiano della dizione dialettale usata a Novello (Nas-cëtta), ma dall’origine ancora incerta.

Un vino che merita di essere valorizzato e promosso: questo l’intento dell’«Associazione Produttori di Nas-cëtta del Comune di Novello», che riunisce le aziende vinicole attive nella produzione di questa perla enologica.

Le caratteristiche organolettiche di questo vino bianco

La Nas-cetta del comune di Novello è una piacevole scoperta per chi lo degusta, grazie alla sua personalità unica. È un vino bianco semiaromatico che, nella sua versione attualmente più prodotta – cioè come vino secco – offre un’interessante complessità ed un’importante struttura, legate al suo quadro aromatico unico e alla sua elegante sapidità. Tutto ciò lo rende un vino che, seppure già accattivante in gioventù, sa sfidare il tempo e mostra un’ottima capacità di invecchiamento, regalando un’evoluzione dinamica e longeva sia nel suo profilo aromatico che nella sua struttura gustativa.

Alla vista appare di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli e dorati che preannunciano un aroma complesso: alle iniziali note di frutta matura (pesca bianca, albicocca), si aggiungono col tempo sentori che ricordano gli agrumi (pompelmo), le erbe aromatiche (salvia, rosmarino, timo), i fiori bianchi ed il miele d’acacia. All’assaggio la Nas-cëtta di Novello inonda il palato con la sua struttura “sapida” e persistente, che ne conferma la personalità.

Per le sue caratteristiche organolettiche sa accompagnare perfettamente piatti importanti: salumi stagionati, antipasti freddi a base di carne e verdure, primi piatti di pesce (anche crudo) e crostacei, ma anche formaggi freschi e carni bianche,

Si consiglia di servire il vino Nas-cëtta del comune di Novello ad una temperatura compresa tra i 10°C e i 12°C, per poi apprezzarne l’evoluzione nel bicchiere con 2-3 gradi in più.

Il legame tra questo vino delle Langhe e Le Strette

Le Strette è tra le realtà che più hanno contribuito alla rinascita di questo vino bianco delle Langhe. Nel 1997 – anno di fondazione della piccola azienda vinicola – i proprietari, dopo aver conosciuto l’uva Nascetta qualche anno prima, hanno deciso di investire cuore e passione in un fortunato esperimento che si è concretizzato due anni dopo con la commercializzazione di 800 bottiglie di «vino da tavola bianco Nas-cëtta». Da allora la sfida si è rinnovata ogni anno, caricandosi di nuovi stimoli nel 2014, quando è iniziato il progetto «Pasinot®», finalizzato a preservare la biodiversità di vecchie viti di Nascetta e a valorizzare i caratteri che questo vino delle Langhe acquisisce sull’omonima collina del Comune di Novello, da cui passa la sua storia.

 

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